che tipo malato.. fa paura!
Kubin 01/11/2012
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Alfred Leopold Isidor Kubin, illustratore, pittore, disegnatore, incisore e scrittore (scrisse racconti autobiografici, diari, lettere, saggi e un romanzo) nasce nel 1877 in Boemia, nella città di Leitmeritz, che venne inglobata poi nell'Impero Austro-Ungarico. Rimane orfano di madre, tenta la morte cercando di suicidarsi sulla sua tomba. Dopo aver studiato in varie scuole d'arte lovara come apprendista in uno studio fotografico. A monaco conosce artisti come Klinger, de Groux, Rops, Munch, Ensor e Redon.
è uno dei più inquietanti e misteriosi illustratori del Novecento. Espressionista e simbolista, dopo gli anni della formazione presso l’Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera decise di ritirarsi nel suo piccolo castello austriaco proprio al confine con la Germania, a Zwickledt. Abbandonò quasi subito la pittura ad olio per dedicarsi alle matite, ai disegni ad inchiostro, agli acquarelli e alle litografie.
I disegni di Kubin sono incubi grotteschi popolati da figure simboliche, demoniache, fantastiche; ci fanno entrare in un mondo in cui le proporzioni sono continuamente deformate, una sorta di teatro dell’anima in cui paurosi giganti si aggirano per i deserti aridi, in cui l’animale ha sempre in sé il germe del mostruoso, in cui le pulsioni sessuali si tingono di nero e di sangue.
Nel 1912, divenne membro del gruppo dell'area espressionista "Der Blaue Raiter", grazie al quale strinse amicizia con artisti quali Kandinsky, Marc e Klee con i quali condivide le aspirazioni, anche se le sue opere sono già collocabili nell'ambito simbolista e precorrono in molti spunti il Surrealismo.
Alfred Kubin :”L’uomo” – Veloce e precario l’uomo percorre la sua vita, scivola legato su delle rotelle instabili verso una strada già scritta.
Nella primavera del 1898 Kubin si trasferisce Monaco di Baviera dove studia arte e grafica l'Accademia d'arte dove, durante le visite alla Pinacoteca, ha l'occasione di incontrare artisti considerati rivoluzionari, quali Klinger, de Groux, Rops, Munch, Ensor e Redon.
Alfred Kubin : ” il Maremoto” – La tempesta imprevista. Dall’oceano più oscuro nel bel mezzo della notte, un onda anomala sventrata dalla testa di un mostro marino antropomorfo ipertiroideo.

Illustrò le opere di Edgar Allan Poe, E.T.A. Hoffmann, Fyodor Dostoevskij e avrebbe dovuto illustrare anche il celebre Der Golem di Gustav Meyrink. Successivamente decise però di abbandonare il progetto, utilizzando i disegni che gli erano stati commissionati da Meyrink adattandoli al suo libro e aggiungendone altri quaranta.
L'influenza della lettura dei primi capitoli del Golem, ambientato in una Praga "esoterica", si percepisce vividamente nell'atmosfera che si respira in Die Andere Seite. e fu anche l'autore di vari libri, tra i quali, il più conosciuto, è il romanzo "Die Andere Seite", (L'altra parte), pubblicato nel 1909, considerato il primo esempio di letteratura espressionista.
Nonostante la fama di Alfred Kubin sia ancora oggi inferiore ai suoi meriti (soprattutto in Italia), il mondo accademico lo ha recentemente celebrato nel 2009, in occasione dei 50 anni dalla sua scomparsa, con una prestigiosa retrospettiva alla Neue Galerie di New York (Alfred Kubin: Drawings -- 1897-1909). Morì nel 1959 nella sua dimora di Zwickeldt, in Austria, dove si era ritirato a vivere in solitudine.
Alfred Kubin: “Straznik” – Un giaciglio ben scolpito che si riversa su uno specchio d’ acqua, il tuo sguardo però non può smettere di osservare gli enormi volti che si manifestano con le ombre della notte. La solitudine .
"Il passato"
Non sempre l’artista ha bisogno di scenari apocalittici per instillare un sentimento d’angoscia: talvolta bastano dei piccoli tocchi surreali e spiazzanti, direttamente provenienti dalla parte più scura dell’inconscio
La figura umana è continuamente martoriata, stirata, strappata in una rappresentazione allegorica del tormento e del dolore; ma è soprattutto mentale il disagio che si prova di fronte alle sue opere. I disegni di Kubin sono una perfetta e ineguagliata rappresentazione del perturbante freudiano.
Dichiarata “arte degenere” dal regime nazista, la sua straordinaria opera gli valse nel dopoguerra diversi prestigiosi riconoscimenti. Ma è con il passare del tempo e dei decenni che ci rendiamo conto sempre di più di quanto i suoi disegni fossero in anticipo rispetto ai tempi, e quanto abbiano influito sull’immaginario collettivo. Ancora oggi moderni, geniali, e squisitamente inquietanti.