Digital life 3
Human connections
l'arte esplora le nuove tecnologie
In onda con GirlPower su AlternativeRadio
Il 22/11/2012
Una serie di video, foto, installazioni, quadri fotografici e macchinari trasposti in digitale, innovazione, creatività e ricerca.
Digital Life vuole essere non solo un percorso espositivo sui temi dell’arte e dei new media, ma anche un prezioso momento di approfondimento e riflessione su queste tematiche.



Mangiare una cipolla come simbolo di prostrazione e sofferenza immane, poco convincente, sicuramente d'effetto ma priva di un reale estro creativo.
Appena entrati si è subito colpiti dal corpo nudo di questa donna che si contorce coperta d'olio, di certo il pensiero sessuale arriva alla mente dello spettatore, a mio avviso Jan Fabre ha voluto giocare proprio su questo, la fantasia sessuale mista al gioco di movimenti lascia chi lo guarda in un ascolto silente, magari tra la mente passano anche pensieri di incomprensione nei confronti di un'interpretazione più alta di quanto in realtà possa trasmettere l'opera in se, una perversione che prende vita.
Si prosegue con Masbedo, dall'Italia, e la sua opera "Until the End" . Un limbo nero in cui due piedi di danzatrice si sforzano a staccarsi da terra fino a ferirsi. Una trasfigurazione contemporanea della danzatrice di degas, l’ossessività ancestrale di un corpo forzato tra movimento circolare e verticale.
Di certo la ripresa dello sforzo fisico dei piedi di una danzatrice non è una visione celestiale. Un grande schermo amplifica ancor di più la sensazione di fastidio e anche ribrezzo se non si hanno perversioni feticiste. Restare indifferenti dopo 10 minuti di piedi credo sia impossibile, ma neanche è classificabile come esperienza fondamentale della propria vita, realmente rimane difficile da dimenticare.
Continua Vito Acconci con un lavoro di forte carica provocatoria dove il corpo diviene mezzo di contatto con l’altro e con lo spazio. nella lunga carriera l’artista americano ha sempre creato lavori non privi di inquietudine e di forte impatto emotivo utilizzando il corpo come strumento di espressione.
Anche qui la sensazione di disgusto prende il sopravvento dopo qualche risata per l'assurdità della ripresa. Considerare arte una bocca che sputa e soffia saliva credo sia una roba da blasfemi praticanti. Se l'artista ha il compito di trasportare il proprio io all'interno della sua opera bè, in questo caso o l'autore ha in realtà una salivazione eccessiva oppure le idee scarseggiano e ci si butta sull'orrido splatter.
Un'opera ben riuscita, grazie al digitale è riuscita a creare una sequenza d'immagini che lasciano lo spettatore incantato ad osservare l'evoluzione dell'idea che rappresenta uno dei temi universali dell'uomo, creazione, nascita e sentimento.
Poco da dire a riguardo, un omaggio ad Orwell non troppo interessante.

Suggestivo invece il lavoro i LECH MAJEWSkI dalla POLONIA con l'opera BRUEGEL SUITE, un raffinato utilizzo della tecnologia digitale porta
Divertente e affascinante, sembra davverto di trovarsi difronte a una finestra con davanti uno spettacolo di un'altra epoca.
Romantico e molto intelligente il lavoro di ZBIG RYBCZYNSkI dalla POLONIA con THE FOURTH dIMENSION / THE ORCHESTRA autore di cinema d’animazione, video artista, creatore di effetti speciali, regista di clip musicali: Zbig Rybczynski esemplifica con il suo lavoro il potere dell’alta definizione e dell’innovazione sperimentale. l’ingegnosità’ delle soluzioni tecniche e l’originalità concettuale delle sue opere sorprendono sempre talmente tanto lo spettatore da rendere l’artista uno tra i più popolari ed eclettici registi degli anni contemporanei.
Non avendo trovato il video della mostra vi do la possibilità di vedere uno dei suoi lavori che rispecchia interamente il suo stile e il suo grandissimo estro creativo.

Decisamente inquietante la serie di scatti in quest'opera, soprattutto per il reale riscontro che si può facilmente trovare nel mondo del web. Sono milioni le persone che subiscono questo tipo di dipendenza e utilizzano strumenti di comunicazione per sfogarsi con il mondo, anche semplicemente per ricercare qualcuno che le osservi. Trasmette in pieno il bisogno di comunicazione, lo strazio che è possibile raggiungere una volta entrati nella vita virtuale vedendola come reale, il mondo in una scatola compressa.